Bartolomeo Corsini - Direttore centro sperimentale cinematografia

53 anni

Milano

“Partito dall'azienda balneare di famiglia, arrivo al Politecnico di Milano come professore e adesso come direttore del centro sperimentale di cinematografia”.

Mi sono detto di volermi occupare di cinema “quando, dieci anni fa, ci siamo accorti che la Scuola nazionale di cinema non aveva una sezione che riguardasse la pubblicità. Per cui ci siamo impegnati a crearne una a Milano”.

In questi anni “è cambiata la professione. Il regista non è più un professionista settoriali ma deve occuparsi a 360 gradi di tutto il processo di produzione di un video. Per cui deve conoscere il cliente, conoscerlo, deve saper fare uno storyboard. Deve capire come si può distribuire il suo video e sapere come interagire sul set”.

I social è la tecnologia hanno “cambiato la velocità. Tu puoi, nel momento in cui riprendi, trasmettere. Per cui non hai più il tempo della meditazione. Ma di fatto questo tempo dev'essere coltivato prima. Il vantaggio è che riusciamo a raggiungere tantissime persone. Per cui riusciamo a collegare tanti cervelli. Lo svantaggio: non è detto che il collegamento di tanti cervelli trasferisca una conoscenza vera”.

“Ricordatevi che siamo limitati. Fisicamente: non possiamo raggiungere le persone se non con la nostra mano, a un metro di distanza. Ma anche mentalmente. Invece la conoscenza, a differenza dei soldi e del petrolio, è illimitata”.